I
Dodici persone incrociano il mio sguardo,
una entra mentre un'altra esce,
poi un'altra ancora, tredici ora
come i commensali all'ultima cena.
I tavoli s'intrecciano
I corpi ed i metalli compatti nelle voci "grille"
Lo specchio di un uomo solitario
Forse mi osserva, mi volto, sbagliavo, osserviamo lontano.
Come indiani davanti al calumet,
sette uomini bevono birra
e fumano sigari per mascherare le lacrime.
II
Ero alla ricerca di combattenti,
sono arrivato troppo tardi,
i cuori non brillano più di passione, impeto e lotta.
Con una mano sorreggono il capo stanco,
Con l'altra cadente priva d'anima
Indicano già sotto terra.
I bicchieri trasudano gocce su barbe e pantaloni,
un altro uomo entra ,
siamo in quattordici,
qualcuno deve uscire, penso io…io
mi precede un saluto
perdo il filo del discorso
riconto i commensali, ancora quattordici,
Esco…